Diritto Amministrativo

RITARDATA CONCLUSIONE DEL PROCEDIMENTO AMMINISTRATIVO - RESPONSABILITA' CIVILE DELLA P.A. - SUSSISTE - Consiglio di Stato, sez. III, 30.04.2014 n.2279

Il ritardo nella conclusione del procedimento amministrativo ed il mancato rispetto dei tempi certi del procedimento rappresentano un danno "ingiusto" e, sul piano economico, un costo "illegittimo", perché incide sulle prospettive, le aspettative e le scelte dei privati, condizionando la loro vita e la loro attività ed incidendo negativamente sulla convenienza economica delle scelte preventivate, ciò sia se il bene preteso risulterà poi dovuto sia nel caso in cui lo stesso venga negato, posto che l'incertezza sull'esito del procedimento, protratta oltre i limiti previsti dalla legge per la sua conclusione, impedisce o comunque rende più complessa la predisposizione di programmi o scelte diverse ed alternative; di conseguenza il superamento colpevole del tempo previsto per la conclusione del procedimento espone la Pubblica amministrazione alle conseguenze risarcitorie derivanti dalla lesione di una situazione soggettivamente e giuridicamente tutelata. Peraltro l'ingiustizia e la sussistenza del danno non possono, in linea di principio, presumersi iuris tantum, in meccanica ed esclusiva relazione al ritardo o al silenzio nell'adozione del provvedimento amministrativo, ma il danneggiato deve, ai sensi dell'art. 2697 c.c., provare gli elementi costitutivi della relativa domanda.